Museo Casa Pagani

 

Situato in un suggestivo vicolo acciottolato, il museo "Casa Pagani" è ospitato nella casa natale valsoldese del pittore Paolo Pagani. Acquistata dal Comune di Valsolda agli inizi del novecento dalla famiglia Pagani, la casa del pittore venne adibita a sede della scuola elementare del paese fino agli anni '60, poi rimase chiusa e inutilizzata per più di quarant'anni; è stata perciò oggetto di un intervento di restauro gestito dalla Comunità Montana Alpi Lepontine della durata di quattro anni (2004-2008), che ha consentito il recupero dell’edificio e la creazione di un percorso museale incentrato sulla figura di Paolo Pagani e di altri artisti valsoldesi. Al primo piano del museo è allestita, la sala dedicata a Paolo Pagani, con due tele originali del pittore.

(1)

Al piano superiore la sala raccoglie altre testimonianze del fervore artistico dei valsoldesi che ebbe modo di esprimersi non solo all’estero, ma anche nelle loro contrade dove, durante il rimpatrio per periodi di riposo più o meno lunghi, essi costruivano o decoravano chiese, oratori, ville e palazzi, componendo cosi quel meraviglioso patrimonio storico-artistico che la Valsolda custodisce.

La facciata della casa, realizzata ad intonaco a marmorino dipinto, presenta elaborate decorazioni in stucco: le finestre del primo e del secondo piano sono sormontate da busti a rilievo, abbigliati alla romana, a sottolineare l’origine “eroica” della famiglia; fa eccezione la finestra al centro dell’ordine inferiore, sopra la quale campeggia lo stemma araldico della famiglia Pagani, in marmo di Musso, raffigurante un cimiero retto da due putti, sotto il quale un’aquila bicipite reca sul petto uno scudo con un castello merlato, una testa di moro e un’aquila e regge con le zampe un cartiglio col motto della famiglia “VIRTUTES SUPER OMNIA VINCIT” (2). In basso a destra, in posizione decentrata è collocato il portone d’ingresso, incorniciato da due cariatidi femminili che reggono un arco ribassato, la cui chiave e un mascherone; ai lati vi sono due putti sovrastati da un timpano mistilineo con un conchiglione al centro.

(2)

La presenza di elementi decorativi di questo tipo rimanda al linguaggio architettonico del tardo manierismo, di cui si trovano numerosi esempi nell’area comasca e milanese. Secondo la critica è possibile ipotizzare che autore della ricca facciata sia lo scultore Carlo Antonio Pagani di Castello (1674-1712), marito della sorella di Paolo Pagani già suo cugino di terzo grado e che l’intervento sia da mettere in relazione sia con i lavori di restauro della casa, effettuati da Paolo Pagani all’epoca del suo ritorno dalla Polonia. La scelta dei soggetti classicheggiati farebbe poi pensare all’episodio del presunto ritrovamento da parte di Paolo Pagani di documenti attestanti l’antica nobiltà della famiglia.

Museo Casa Pagani

via C. Jamucci 8/10, Castello Valsolda

 

Orari apertura museo

per orari e maggiori informazioni www.museocasapagani.it