Paolo Pagani
(Castello 1655 – Milano 1716)
Pittore
Paolo Antonio Pagani nasce a Castello il 22 settembre 1655 da Angelo e Maddalena Paracca. Il suo omonimo bisnonno, anch’egli pittore, ebbe una certa fortuna in Germania ed insegnò all’Accademia di Madrid.
Giovanissimo, tra il 1667/68, Paolo si reca a Venezia, meta prediletta dalle maestranze lombarde provenienti dalla regione dei laghi, dove viene avviato alla carriera artistica; le notizie circa la sua formazione sono scarse, ma si sa che frequenta la bottega del pittore ed incisore Giuseppe Diamantini e che ha rapporti con il pittore Pietro Liberi e con il cesellatore Antonio Bonacina.
In laguna stringe, inoltre, contatti con esponenti dell’aristocrazia veneta emergente, disposta ad accogliere nelle proprie dimore idee artistiche innovative, e che gli commissiona dunque la decorazione di palazzi a Vicenza, Verona e Venezia, dove lavora in collaborazione con il francese Dorigny.
Nel 1686 sposa a Venezia Antonia Parecchiati, che gli dà tre figli: Angelo Giulio, Angelo Antonio e Guglielmo Pietro Giuseppe, ma solo il secondo sopravviverà. Attorno al 1690 lascia Venezia e con l’allievo Giovanni Antonio Pellegrini si reca in Europa centrale, con soggiorni in Moravia, Austria e Polonia. Alla corte del principe-vescovo Olomouc Karel Liechtenstein-Castelcorn decora la residenza estiva di Kromeriz, collaborando con lo stuccatore Baldasar Fontana di Chiasso e, dal 1694, è attivo nell’abbazia di Velehrad dove esegue importanti cicli di affreschi. Quindi si trasferisce a Cracovia dove, con il Fontana, decora la cappella di S. Sebastiano nella chiesa di S. Anna e, poi, raggiunge Varsavia.
Nel 1697 ritorna in Valsolda e dipinge la volta della parrocchiale di Castello e la tela del martirio di San Vitale per quella di Chiasso. Quest’ultimo periodo coincide con il suo sodalizio con il marchese Cesare Pagani, la cui consistente eredità toccherà al figlio del pittore, Angelo Antonio. Trasferitosi a Milano, muore il 5 maggio 1716 per coliche e viene sepolto nella chiesa di Santa Maria del Giardino, nel sepolcro destinato ai fedeli di Sant’Antonio da Padova del quale era devoto, come attestano le maestose tele da lui dedicate al santo e conservate nella parrocchiale di Uggiate Trevano
Certificato di battesimo